Il Matrimonio del Profeta con ‘Aisha Non fu Promosso dal Desiderio Sessuale Bensì fu Celebrato per Rafforzare un Legame di Fratellanza
Il matrimonio del Profeta Muhammed (la pace e le benedizioni di Allah su di lui) con ‘Aisha (che Allah si compiaccia di lei), non è nato da un’idea personale, quanto piuttosto dalla proposta di una donna di nome Khawla bint Hakim, che lo suggerì per affermare e rafforzare il legame con la persona più amata dal Profeta dell'Islam (la pace e le benedizioni di Allah su di lui), Abu Bakr (che Allah si compiaccia di lui), il padre di ’Aisha, con un legame di parentela!
Difatti Abu Bakr As-Siddiq ha rappresentato una delle colonne dell'Islam, essendo stato il più vicino al Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui). Inoltre è stato il primo dei califfi ben guidati dopo la morte di Muhammed (la pace e le benedizioni di Allah su di lui).
Non va tralasciato un punto importante nel matrimonio del Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui) con ‘Aisha, cioè che la proposta del matrimonio fatta da Khawla bint Hakim è una prova sufficiente per dimostrare che un matrimonio di tal genere fosse aderente alle leggi e alle consuetudini sociali, e che dunque, la donna in quel tempo, non vedeva in esso una violazione dei propri diritti o una forzatura alla propria volontà.
Il Profeta dell'Islam (la pace e le benedizioni di Allah su di lui) non ha rifiutato l’idea del matrimonio con ‘Aisha, la figlia della persona da lui più amata. La sincerità nei confronti del suo amico Abu Bakr gli ha reso facile accettare quest’idea per rafforzare il loro legame. Non si dovrebbe negare un’altra cosa molto importante: ‘Aisha, prima del suo matrimonio con il Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui), era fidanzata con un altro uomo di nome Jubir ibn Mut'am ibn Uday, e questo ci induce alla conclusione che la tradizione del matrimonio prematuro era comune a quel tempo e non era un fatto disapprovato o censito da nessuno.
Lungi dall’essere una forma di sottomissione, con tale matrimonio ‘Aisha guadagnò, da parte del proprio marito, il Profeta (la pace e e le benedizione di Allah su di lui), un’alta considerazione, tale che fu mai guadagnata da nessuna altra donna fra le sue mogli; infatti, quando al Profeta è stato chiesto chi fosse la persona che amasse di più, egli ha risposto: “’Aisha”, e quando gli è stato domandato chi fosse l’uomo che amasse di più, ha risposto: “Il padre di ‘Aisha, Abu Bakr” [17].
Il matrimonio del Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui), con ‘Aisha (che Allah si compiaccia di lei), non era stato celebrato come capriccio o per soddisfare i suoi istinti come alcuni hanno insinuato, ma vi erano ben altri obiettivi. Se il Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui) avesse meramente voluto soddisfare la propria libidine, non avrebbe fatto le scelte che fece, ad esempio quando ancora giovane si era sposato con Khadija che era di quindici anni più anziana di lui alla quale rimase fedele fino alla sua morte, senza neppure contrarre matrimonio con un’altra donna finché ella fu in vita.
Se il Profeta (la pace e le benediziondi di Allah su di lui) avesse meramente voluto soddisfare la propria libidine, non si sarebbe sposato, dopo la morte della propria moglie, con Sawda bint Zam'ah (che Allah si compiaccia di lei), una vecchia donna di ottanta anni, la quale era rimasta vedova dunque il Profeta ha voluto ricompensarla per tale perdita, offrendo, così, un esempio ai Musulmani da emulare per insegnare loro la carità per le vedove.
Tuttavia, il matrimonio prematuro del Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui) con ‘Aisha (che Allah si compiaccia di lei), fu di gran beneficio per l'Islam e per i Musulmani, la giovane età della fanciulla le ha consentito di memorizzare e di imparare i principi dell'Islam dalla fonte migliore, il Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui), le ha permesso di ereditare una profonda conoscenza della nuova religione e l’ha resa una risorsa, alla quale adulti e bambini si sono rivolti, per quanto riguarda il Corano, il Fiqh (cioè la giurisprudenza islamica), l’interpretazione del Corano ed gli Ahadith.
‘Aisha èstata per i grandi giuristi islamici, come un’insegnante per i propri studenti. Qualsiasi cosa le chiedessero, essi ritrovavano sempre in lei la sapienza e la spiegazione, a tal punto da aver trasferito da sola un quarto della giurisprudenza islamica [18]. Il Profeta (pace e benedizione su di lui) ha istruito ‘Aisha per rappresentare la fonte più attendibile alla quale i Musulmani si sarebbero potuti rivolgere dopo di lui. ‘Aisha fu una giovane intelligente, aveva acume ed una memoria brillante, ciò ha fatto sì che il Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui) fosse allietato dal lasciare in sua custodia un così grande patrimonio.
L’invio della rivelazione sul Profeta (la pace e le benedizioni di Allah su di lui), mentre viveva nella casa d’Aisha, è stato per lei un’indicazione a comprendere il gran messaggio islamico, affinché potesse svolgere il ruolo di guida per i Musulmani dopo di lui. I Musulmani l’hanno seguita all’epoca di Abu Bakr, gli scienziati ed i giuristi l’hanno consultata all’epoca di ‘Umar, di Uthman, di ‘Ali e di Mu'awiya ed è rimasta fino alla morte un punto di riferimento per i Musulmani per l'identificazione dei principi della loro religione. Il professor Sa'eed Al-Afgahany ha detto: "Ho strascorso anni a studiare la ‘Aisha e mi sono trovato davanti ad un miracolo che la penna non è riuscita a descrivere, ne troverete cose delle più stupefacenti specialmente la sua sapienza profonda e ne troverete anche splendide capacità nel Fiqh (cioè la giurisprudenza islamica) o nella scienza degli ahadith o nell’interpretazione del Corano o nella poesia o nelle informazioni, o negli alberi genealogici, nella medicina o nella storia .. lei era dotta in tutte quelle scienze quando ancora non aveva superato diciotto anni." [19].
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[17] sunnan at-tirmidhi, qualità del messaggero d’Allah, i pregi del Profeta, capitolo della virtù d’aisha, hadith n. 3886
[18] Aisha e la politica - Sa'eed al-Afgahany, p16
[19] Aisha e la politica - Sa'eed al-Afgahany, p (18, 19)